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Picchetti e biomat per ripristinare la Posidonia oceanica a Sanremo!

Pubblicato 12 luglio 2024
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Appena oltre un anno dall'inizio del progetto Blue Forest, siamo lieti di annunciare l'inizio della nostra quarta restaurazione ecologica di Posidonia oceanica foreste.

Il nuovo sito, di 100 m2, si trova a Porto Vecchio, Sanremo, dove a una profondità di 12 metri sono stati piantati circa 2000-2500 talee recuperate da quelle trovate sparse sul fondale marino, sradicate a causa di impatti antropogenici dovuti a lavori di difesa di spiagge e porti, e naturali, come forti mareggiate.

Questa volta, oltre alla tecnica dei biomat utilizzata finora, abbiamo deciso di implementare un nuovo metodo che prevede l'uso di picchetti metallici di circa 30 cm di lunghezza per ancorare direttamente al fondale marino singoli frammenti di Posidonia oceanica. Con questo metodo, copriremo 10 metri quadrati di prato degradato.

Le talee selezionate per questa tecnica sono quelle con un rizoma plagiotropo, che cresce orizzontalmente. Al contrario, le talee con un rizoma ortotropo, che cresce verticalmente ed è ideale per l'inserimento tra le maglie delle reti, sono utilizzate per la tecnica dei biomat, caratterizzata dalla loro forma a "V".

Inoltre, 12 dei 90 metri quadrati che prevedono l'uso di biomat saranno coperti esclusivamente con reti in fibra di cocco, senza la consueta rete metallica. Sebbene la metodologia rimanga la stessa, l'uso di soli materiali naturali potrebbe produrre risultati diversi e, potenzialmente, migliori.

L'adozione di tre diverse tecniche nello stesso sito di intervento rappresenta un'importante opportunità scientifica" commenta Chiara Robello, ricercatrice dell'Università di Genova che One Ocean Foundation sta supportando attraverso il finanziamento di una borsa di dottorato, "Questo approccio ci permetterà di valutare quale tecnica offre i migliori risultati nelle stesse condizioni ambientali, contribuendo a perfezionare le metodologie di ancoraggio per i trapianti di Posidonia, che attualmente rappresentano uno degli aspetti più complessi di questi interventi.

Il sito sarà monitorato per tre anni dai ricercatori dell'Università di Genova, per raccogliere dati utili per la ricerca scientifica su Posidonia oceanica riforestazione, valutazione delle condizioni del sito di trapianto, delle nuove piante e della biodiversità oltre ai servizi ecosistemici associati all'habitat.

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