
Dai farmaci salvavita ai materiali sostenibili e agli articoli di uso quotidiano, il settore chimico si colloca come il quinto settore manifatturiero più grande al mondo. Servendo come pietra angolare delle catene di approvvigionamento globali, fornisce componenti per il 95% dei beni manufatti in Italia. Tuttavia, nonostante i suoi benefici economici, l'industria comporta rischi ambientali significativi per gli ecosistemi marini.
In questa revisione del settore - condotta nell'ambito del Progetto dell'Iniziativa di Divulgazione Oceanica – esploriamo le pressioni del settore sull'oceano. Nel rapporto, l'industria chimica e farmaceutica è definita come tutte le attività economiche legate alla produzione di prodotti chimici di base, resine, gomma e fibre sintetiche, pesticidi, fertilizzanti, vernici, rivestimenti, adesivi, saponi, prodotti per la pulizia, articoli da toeletta e produzione di prodotti farmaceutici e medicinali.
Impatto ambientale potenziale dell'industria chimica e farmaceutica sull'oceano
Poiché il settore rappresenta un vasto ambito e una diversità di prodotti, la nostra analisi tenta di scomporre la complessità del settore chimico e farmaceutico esaminando diversi tipi di prodotti chimici.
- Plastiche: Prodotta attraverso processi petrolchimici, la plastica può essere rilasciata nei corsi d'acqua e contribuire all'accumulo di rifiuti marini.
- Pesticidi: Prodotto dall'industria agrochimica, i pesticidi entrano nei corsi d'acqua tramite il deflusso, causando eutrofizzazione, deplezione di ossigeno e perdita di biodiversità marina.
- PFAS: Utilizzati nelle industrie automobilistiche, dei beni domestici e dei materiali a contatto con gli alimenti, i PFAS sono estremamente dannosi a causa della loro prolungata permanenza nell'ambiente marino.
- Triclosan: Un agente antimicrobico persistente, quando entra in un ambiente marino, può disturbare i sistemi ormonali degli organismi marini, danneggiando la riproduzione e la crescita.
- Parabeni e ftalati: Utilizzati nei cosmetici, possono bioaccumularsi negli organismi marini e disturbare i loro sistemi endocrini.
- Oxybenzone e octinoxate: Comune nelle creme solari, queste sostanze chimiche contribuiscono allo sbiancamento dei coralli e al danneggiamento del DNA dei coralli.
- Farmaceutici: I farmaci come gli antidepressivi e gli ormoni entrano nell'oceano attraverso il deflusso o lo smaltimento improprio, disturbando i sistemi ormonali e la riproduzione della vita marina.
Pratiche sostenibili per mitigare l'impatto dell'industria chimica e farmaceutica
- Conformità normativa e gestione chimica – Adesione alle normative e linee guida nazionali e internazionali per garantire una produzione sicura e responsabile.
- Alternative sostenibili - Sostituzione di sostanze chimiche nocive con materiali biodegradabili e alternative sostenibili.
- Trattamento delle acque reflue migliorato – Utilizzo di sistemi a circuito chiuso per rimuovere sostanze nocive prima dello scarico nei corpi idrici.
- Agrochimici ecologici - Sviluppo di pesticidi a rischio ridotto e biopesticidi.
- Cosmetici sostenibili - Sostituzione dei parabeni con conservanti alternativi (estratti vegetali o agenti antimicrobici naturali).
- Chimica verde ed eco-design – Integrazione dei principi della chimica verde e delle valutazioni del ciclo di vita (LCAs).
Questa recensione sottolinea l'impegno di One Ocean Foundation a promuovere una crescita sostenibile nell'industria chimica e farmaceutica, preservando al contempo i nostri fondamentali ecosistemi marini cruciali.
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